30 marzo 2018

L'ufficio dei coltivatori di cotone a New Orleans - Edgard Degas

L'ufficio dei coltivatori di cotone a New Orleans (1873)
Edgard Degas (Parigi, 1834-1917)
olio su tela,  cm 74 x 92
Pau, Musée des Beaux Arts


Nell'autunno del 1972 Degas [1] ha viaggiato in America con il fratello René per andare gli altri due fratelli che si stabilirono come commercianti di cotone a New Orleans, città d'origine della madre. Egli vi rimase fino all'aprile 1873.

A parte un paio di ritratti di parenti, Degas dipinse una sola opera importante a New Orleans, lo scambio di cotone a New Orleans.

Si tratta di una pittura di interni, che rivela un approccio nuovo e molto elaborato per ritratti di gruppo. Zio dell'artista, Monsieur Michel Musson, si trova in primo piano, che indossa un cappello a cilindro e valuta del campioni di cotone; 






al centro René Degas siede,
leggendo il giornale locale Times-Picyaunne” che riporta la notizia del fallimento della ditta (che avverrà qualche anno più tardi); 




l'altro fratello, Achille Degas, si appoggia alla vetrata della parete a sinistra, con le gambe incrociate;



il socio James Prestidge, seduto sullo sgabello mente discute con un cliente;
all'estrema destra, in primo piano, lo stempiato e corpulento cassiere Livandais, è in maniche di camicia, senza giacca (a voler connotare che si trova nel suo abituale luogo di lavoro), chino sui registri della contabilità.




Nessuno dei personaggi è in posa, e nessuno guarda verso lo spettatore.

Il taglio fotografico in questo quadro è evidente: quei bordi segnati
quasi a caso dell'immagine, quel sentore di casualità, di non-composizione, di attualità che è proprio di ogni istantanea; un dipinto che ritrae molti personaggi occupati nei loro commerci e inventa delle bellissime nature morte. A destra infatti compare un cestino pieno di carte di colori tenuissimi e un tavolino con un particolare andamento a zig zag che sarà un ottimo anticipo per l'impianto di L'assenzio. E tuttavia questo non è che il primo passo. Perché poi la sua matita scolpisce fisionomie di meravigliosa intensità psicologica, che lavora di chiaroscuro, non perdendo una piega di manica di camicia, una annoiata nonchalance, un incrocio di gambe. Poi arriva il pennello, con uno straordinario uso di bianchi e di neri, di ocre. Strepitosa dissonanza in chiaroscuro, mediata dalla tonalità grigiastra e polverosa dello stanzone. qui tutto è attento, ghiacciato, implacabile. Qui si investiga nel mondo degli affari, in attesa di un telegramma che fissi il prezzo del cotone su tutti i mercati, un  prezzo che durerà fino al fixing di domani.

In una lettera inviata da New Orleans all'amico James Tissot nel 1873, l'artista scrive:
«Mi sono dedicato a un quadro assai vigoroso, destinato a Agnew (il mercante d'arte londinese), che lo dovrebbe collocare a Manchester; infatti, se mai un cotoniere ha desiderato trovare il suo pittore, doveva proprio imbattersi in me. Si tratta dell'interno di un ufficio di commercianti di cotone a New Orleans [...] è una pittura incisiva quant'altre mai».


[1] Edgard Degas proveniva, dal lato paterno, da una famiglia illustre, i De Gas: era questa l'ortografia originale del cognome. La transizione da «De Gas» a «Degas» si tratta in realtà di una precauzione che venne adottata dalla famiglia per sfuggire ai tumulti popolari che, durante i travagliati anni della Rivoluzione, erano volentieri rivolti al «primo stato», ovvero l'aristocrazia, classe alla quale appartenevano i De Gas. 



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