6 aprile 2017

FIGURINO

Figurino - diminutivo di figura.

1. Disegno eseguito a matita o a china in nero o a colori con le varie tecniche: pastelli, pantone, china, ecc. per raffigurare, anche con pochissime linee, una immagine di uomo o di donna o bambino/a che indossa il modello di un capo d'abbigliamento, in cui quest'ultimo è il soggetto principale. Ciò significa che la figura umana è da considerarsi solamente un supporto che deve valorizzare il modello, cioè a renderlo più piacevole nelle sue forme, nelle sue proporzioni e, soprattutto, nel suo "taglio". Questo vale anche per il panneggio. Quando si disegna un figurino, è quasi sempre indispensabile raffigurarlo davanti e di dietro, in quanto la parte dell'abito vista davanti è diversa da quella vista di spalle. Questo doppio disegno si può risolvere in due modi: A) rappresentare il davanti e il dietro come se fossero visti allo specchio, vale a dire esattamente nella stessa posizione, in modo simmetrico; B) rappresentare il davanti e il dietro in posizione diversa, in maniera assimetrica. Talvolta non sono sufficienti le rappresentazioni davanti e di dietro per definire esattamente la forma di un modello, e quindi si ricorre anche alla raffigurazione di profilo. Queste tre rappresentazioni base del figurino, visto davanti, di dietro e di profilo, sono le più usate, anche perché sono necessarie per illustrare completamente le forme del modello che dovrà essere confezionato ed indossato. Comunque, talvolta si possono trovare disegni di figurino con la figura umana rappresentata di tre quarti davanti e/o di tre quarti dietro.

Il figurino d'immagine è un disegno di informazione rivolto al singolo come al grande pubblico ed è molto caratterizzato come disegno d'autore. Il figurino tecnico è un vero e proprio disegno di progetto oppure anche esecutivo per il cartamodello. Più che al grande pubblico è rivolto a chi dovrà realizzare il modello. Spesso è anche accompagnato dallo "schizzo tecnico", cioè la rappresentazione chiara e precisa dei dettagli tecnici, necessari per la realizzazione del capo. [1] 


Scrive Cesare Meano: “Nel regno della moda esistono due categorie di figurini. Il figurino, infatti, può precedere il modello, suggerendone al sarto la linea e il colore; e può invece seguire il modello, rappresentandolo, a scopo pubblicitario. Il primo è invenzione; il secondo è rappresentazione.” [2]




2. Rivista di moda che presenta tali modelli.

STORIA - I primi figurini a stampa compaiono verso la fine del XVI sec., quando cominciano a diffondersi i primi libri sulla moda e sui costumi, ricchi d'incisioni e di descrizioni d'abiti. Già Tiziano Vecellio, alla fine del 1500, aveva intrapreso l'opera di descrivere anche i costumi storici e le normative metodologiche di taglio: il manoscritto è conservato nella Galleria Stampalia di Venezia. Un secolo dopo Giambattista Vico avrebbe raccolto novantotto tavole con tutti i costumi del mondo. [3] Anche gli almanacchi, verso la metà del XVII sec. prendono a pubblicarne; nel 1672 a Parigi il Mercure galant, divenuto poi (1820) il Mercure français. Il primo figurino periodico è Le Cabinet des Modes (1778), seguito dal Journal des dames et des modes (1797), ecc. In Italia il Corriere delle Dame (1788). A Roma e a Napoli si fecero molte riproduzioni (XVII - XVIII sec.) di figurini francesi.       



[1] Antonio Donnanno, Modabolario, Ed. Ikon, 2011, voce Figurino, pp. 171-172
[1] Cesare Meano, Commentario Dizionario Italiano della Moda, Ed. Ente Nazionale della Moda, 1936, voce Figurino, p. 157
[2] Mariella Azzali, Dizionario di Costume e Moda, Ed. m.e. architectural book and review, 2015, voce Figurino, p. 374


Rames Gaiba

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