5 maggio 2017

AGAVE (SISAL)

Agave (Sisal) - Àgave deriva dal latino agave, a sua volta dal greco ἀγαυός "agamai" «splendido, meraviglioso», ed è il nome botanico oggi utilizzato ad indicare la bellezza della pianta; fu così chiamata da Carl Nilsson Linnaeus (Svezia, 1707-1778), chiamato Carlo Linnèo in italiano, ricercatore, medico, botanico e naturalista, il fondatore della nomenclatura botanica binomia (che assegna agli organismi viventi due nomi: uno per il genere e uno per la specie).

Sisal è dato dal nome della omonima città, nella penisola dello  Yucatán in Messico dal cui porto grandi quantità di questa fibra venivano imbarcate per le più svariate destinazioni.

Fibra tessile molto resistente che si ricava dalle foglie dell'agave sisalana (pianta grassa
che fa parte della famiglia delle Agavaceae; a foglia carnosa terminante a punta per lo più con aculei lungo il margine; le foglie sono verde omogeneo in alcune specie, verde bottiglia con bordi gialli in altre; dopo il taglio, la foglia a forma di spada, di circa 1,5/2 metri, viene “decorticata”, ossia frantumata, per separare la fibra dalle parti di scarto della foglia
al fine di evitare che si secchi e si danneggi. I filamenti che se ne ricavano sono lunghi dai 60 ai 120 cm. In questo processo viene utilizzata anche dell’acqua per lavare via tutti gli scarti; la fibra viene poi appesa ad asciugare al sole su fili, prima di essere imballata o di subire successive lavorazioni per la filatura; ha un’ottima resistenza a trazione ed eccellente capacità di resistere alle intemperie. La fibra sisal è una fibra naturale, quindi completamente biodegradabile.

Negli ultimi anni l’interesse è notevolmente cresciuto per via della sua sostenibilità ambientale, caratteristica per cui sta progressivamente sostituendo alcuni materiali plastici e la fibra di vetro nel settore automobilistico, aeronautico ed edile.

foto: © Lottini srl
 

Questa fibra tessile è molto ruvida al tatto, presenta una trama grossolana ed è di colore bianco-avorio o leggermente gialla, ma la costante esposizione al sole può scurirla fino a farla diventare bruno.
foto: © TuttoGreen  - Guida pratica alla Green Economy
dal cui articolo di Annabella Denti su Agave 
ho tratto alcune informazioni (1 settembre 2019)

 

Fino al XX secolo, la coltivazione di questa pianta avveniva in Messico, successivamente si è diffusa in Brasile, oggi il principale esportatore di fibra di sisal, ma la pianta di Agave sisalana viene coltivata anche nell'Africa Orientale soprattutto in Kenya, Madagascar e Tanzania, e ora diffusa anche nell’Europa Mediterranea.

IMPIEGHI: principalmente per cordami, spaghi e stuoie dall’aspetto grossolano e ruvido; manufatti artigianali e complementi d’arredo come tappeti e cesti; spazzole e spugne per lo scrub, in quanto grazie alla sua ruvidezza massaggia la pelle in modo da asportare le cellule morte favorendo la rigenerazione cellulare; cappelli di paglia.

CODICE TESSILE: SI (EURATEX


foto: © Agalìa srl - Il Distillato di Sicilia


CURIOSITÀ - Fin dagli inizi del ‘900 l’Agave riveste già un ruolo importante in Sicilia come fibra tessile per tessuti. Tracce di esistenza della “zabbara”³ in Sicilia risalgono a ben prima di cent’anni fa comunque, e tornando ancora più indietro negli anni si finisce addirittura al 500 a.C., quando le prime menzioni di questa pianta ricca di risorse vengono ritrovate nella mitologia greca.


Giornale Luce B1373 del 14/09/1938. Istituto Luce



Presso le Latomie di Siracusa, esattamente nella Latomia del Paradiso nei pressi del più famoso Orecchio di Dionisio, esiste la grotta dei Cordari ( è una cava artificiale sorretta da una specie di pilastri scavati nella roccia stessa),  utilizzata da esperti artigiani che fabbricano corde di àgave. I Cordari costruivano funi molto robuste, adatte anche alla neccessità di navigazione, con le fibre tratte dalle foglie dell'Agave intrecciandone i fili con l'aiuto dell'umidità del posto. L'apertura ampia e luminosa della grotta era luogo ideale per questo lavoro che richiedeva molto spazio.


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₁ Il genere delle Agave (Agavaceae) comprende circa 350 specie, originarie delle parti calde del l’America. Fibre dure e della stessa famiglia del Sisal, sono il Henequén, tratta dal libro della messicana Agave Fourcroydes, e il Maguey, tratta dal libro dall'Agave Caulata.
In Italia sono comuni due specie: l'Agave americana e l'Agave sisalana. La prima venne introdotta nel XVIII secolo come pianta ornamentale - in particolare le sottospecie: picta, marginata, franzosinii alias beaulieriana - e ormai si ritiene naturalizzata in Sicilia e invadente in quasi tutte le altre regioni. La seconda veniva coltivata in Sicilia per lo sfruttamento delle sue fibre nel settore tessile.

₃ Il nome siciliano
Zabbàra (in alcune parti Zammàra) sembra derivare dall'arabo in quanto derivante da "sebar", pianta da siepe.



5 Maggio 2017
ultimo aggiornamento 6 Luglio 2022

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