3 luglio 2017

MADREPERLA (conchiglia)

Madrepèrla - composto da madre + perla; dal latino medioevale mater perlarum «madre delle perle», in quanto popolarmente tale erano considerate.

Strato interno di materia dura, a riflessi iridescenti, che si trova  in numerose specie di conchiglie di alcuni molluschi (dei generi Meleagrina, Pinna, Malleus, Anodonta, ecc.), costituito da sottilissimi strati di carbonato di calcio aragonitico e dall'8 al 10% circa di una sostanza organica chiamata conchiolina. Le località principali per la raccolta della madreperla corrispondono soprattutto a quelle dove si trovano le perle più pregiate: Australia settentrionale e orientale (bianca con i riflessi cangianti allungati o quella bruciata dai riverberi più scuri quasi bronzei), Nuova Caledonia, Tahiti (dai bagliori verde grigi, che viene chiamata anche “nera”, isole Gambier, le coste del Messico che si affacciano sull'oceano Pacifico, il Madagascar. Bisogna fare eccezione per Sri Lanka, dove le ostriche perlifere, molto piccole, danno un tipo di madreperla troppo sottile per essere utilizzata. Il prodotto migliore per la lavorazione artistica ed industriale si ricava dalle conchiglie “melagrine”, particolarmente diffuse nei mari dell'Asia e dell'Australia. Esistono qualità inferiori di madreperle, più friabili e più opache, che prendono il nome di “trocas” (nome commeciale della conchiglia) che vengono utilizzate per fare bottoni ad un prezzo più accessibile.  Le conchiglie, un tempo abbondanti, sono minacciate dal crescente inquinamento delle acque. Il valore della madreperla dipende dalla grandezza, dal colore, dallo spessore, dall'iridescenza.

La lavorazione, per quanto riguarda il bottone, è  lunga e meticolosa e comincia con tagliare i dischi della conchiglia che, selezionati, vengono spianati manualmente e subiscono una tornitura semiautomatica da ambo le parti. Una volta forati i dischetti, già in sembianza di bottone, si sbiancano in bacinelle con acqua ossigenata, e passano ad una “burlonatura” in cilindri con acqua e pomice. Si ottiene la lucidatura più perfetta con semolino di corozo. Il processo vale per i normali bottoni a quattro o a due buchi. La moda e lo stile hanno ulteriori esigenze che vengono assolte modellando e incidendo i bottoni con grafie diverse, usando  in taluni casi come faccia la parte della “crosta” anziché quella levigata.¹ 


conchiglia di madreperla e bottone
Museo del Bottone - Santarcangelo di Romagna



IMPIEGHI: È utilizzata per fabbricare ornamenti, bottoni (anche gioiello) e piccoli monili, spesso caratterizzati da una lavorazione artigianale e destinati ad una fascia di lusso. La sua polvere è utilizzata anche per il trucco, negli ombretti e nelle ciprie.


Francese: Mother of pearl - Inglese: Nacre - Tedesco: Perlmutter - Spagnolo: Nácar

In alternativa alla madreperla, venne introdotta al principio del Novecento una qualità di conchiglia, meno pregiata, chiamata trocas.

RIF. LETTERARIO - «... Le stelle sono bottoni di madreperla e la sera si veste di velluto...» Dino Campana, da “Canti orfici - Notturni - L'invetriata”, 1913.  


Madreperla artificiale

Fatta a imitazione della madreperla naturale, presenta una maggiore iridescenza per l'aggiunta di ioduro di bismuto al nitrato basico di bismuto finemente triturato e compresso, mescolato con un prodotto legante.²

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₁ Vittoria de Buzzaccarini - Isabella Zotti Minici, Bottoni & bottoni, ed. Zanfi, 1995, pp. 123-125
₂ Mariella Azzali, Dizionario di costume e moda, ed. m.e. architectural book and review, 2015, voce "Madreperla artificiale", p. 535
 


Rames Gaiba

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